sabato 21 gennaio 2012

“Insieme nell’attesa” SERVIZIO PSICOLOGICO DI CONSULENZA E SUPPORTO ALL’INFERTILITA’ DI COPPIA E AI PERCORSI DI REALIZZAZIONE DELLA GENITORIALITA’

Una breve panoramica

L’infertilità viene generalmente definita come l’incapacità di ottenere una gravidanza dopo un periodo di almeno 12 mesi nei quali la coppia ha avuto rapporti sessuali frequenti e non protetti. Si stima infatti che dopo un anno di rapporti frequenti e non protetti una gravidanza si verifichi in circa  l’84% dei casi, percentuale che arriva fino al 93% dopo tre anni. Sebbene i termini di “infertilità” e “sterilità” siano spesso utilizzati come sinonimi, il primo più precisamente indica l’incapacità di una donna a portare a termine una gravidanza mentre il secondo riguarda una condizione fisica permanente, sia maschile che femminile, che rende impossibile il concepimento di un bambino. Secondo i dati forniti da Ministero della Salute in Italia circa il 30% delle coppie, ovvero una su quattro, ha problemi di infertilità, in linea con gli altri Paesi industrializzati. Questo dato, se rapportato al numero dei nuovi matrimoni che avvengono ogni anno in Italia indica come almeno 100000 nuove coppie presentano difficoltà riproduttive legate a svariate cause. L’acutizzarsi del fenomeno negli ultimi 10 -15 anni è da attribuirsi a differenti ragioni fra le quali, in particolare, i cambiamenti culturali che hanno portato le donne a ricercare una gravidanza in età sempre più avanzata (oltre i 35 anni), il diffondersi di malattie a trasmissione sessuale in grado di incidere negativamente sulle capacità riproduttive della coppia, l’inquinamento ambientale e gli stili di vita meno salutari.
Generalmente la coppia, dopo numerosi tentativi naturali non andati a buon fine, comincia ad interrogarsi sui motivi del mancato concepimento attivando l’iter medico degli esami e delle consultazioni specialistiche. In questo scenario, la scoperta di non potere concepire un figlio naturalmente porta la coppia a confrontarsi con la necessità di operare delle scelte importanti che riguardano, nello specifico, l’affidarsi alle tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA), l’accedere ai programmi di adozione o rinunciare al desiderio di diventare genitori. Prim’ancora, tuttavia, la coppia si trova dolorosamente a confrontarsi con il fatto che l’infertilità rappresenta una variabile imprevista, nel senso che ciascuno di noi immagina di poter avere un bambino nel momento in cui lo desidera ma questo non sempre è possibile.

Verso un approccio integrato medico-psicologico alla lettura del problema…

L’infertilità può essere intesa come una fra le peggiori “crisi del progetto di vita” che investe, su differenti piani esistenziali, sia l’individuo che la coppia determinando profondi vissuti di stress, sofferenza, frustrazione, incertezza, senso di inadeguatezza e disagio personale e sociale, tanto più accesi nei casi in cui il “diventare genitori” rappresenta il progetto fondante lo stare insieme della coppia. In questo senso, la diagnosi di infertilità suscita sempre una forte reazione di shock e di sorpresa, fino al rifiuto, comportando livelli significativi di ansia, delusione, vergogna e tendenza all’isolamento. La donna solitamente tende a percepirsi come inutile e “difettosa”, avverte sentimenti di rabbia, perdita dell’autostima, depressione e sensi di colpa mentre la reazione dell’uomo è generalmente più silenziosa ma altrettanto dolorosa, legata a vissuti di impotenza, angoscia e vergogna spesso acuiti dall’incapacità di condividere ed elaborare tali emozioni. A livello di coppia, la diagnosi di infertilità può mettere a dura prova gli equilibri e la stabilità del legame, il partner portatore del problema può spesso sentirsi responsabile ed in colpa nei confronti del coniuge fertile il quale, a sua volta, può avvertire rabbia e conflittualità, più o meno latenti, verso l’altro che impedisce la realizzazione del desiderio di genitorialità. Le conseguenze emotive dell’infertilità possono riguardare anche il rapporto della coppia con le rispettive famiglie d’origine alle quali è negata la possibilità di accedere ad altri ruoli (da genitori a nonni, da fratelli a zii).
Affidarsi alla medicina ed alle più recenti tecniche di riproduzione assistita significa sicuramente aumentare in maniera rilevante la possibilità di diventare genitori anche se espone la coppia ad un percorso faticoso, spesso molto lungo, sicuramente costoso e, a volte doloroso, quando i ripetuti tentativi non vanno a buon fine. Malgrado le aspettative generalmente ottimistiche di queste coppie nei confronti della medicina, infatti, non sempre le tecniche di riproduzione assistita riescono a risolvere il problema, ma soprattutto non è detto che ci riescano al primo tentativo. L’ansia per l’attesa dell’esito del trattamento e lo sconforto e la delusione connaturate ad ogni fallimento rappresentano reazioni usuali in questo tipo di percorsi. D’altra parte anche un eventuale successo, visto l’investimento in termini di tempo, risorse ed energie, viene generalmente vissuto dalla coppia con uno stato d’ansia e di ipervigilanza molto elevato, nell’idea che il bambino sia più prezioso e vulnerabile.
In questo scenario la consulenza psicologica diventa un ottimo strumento per accompagnare le coppie che vivono l’esperienza di non riuscire a concepire un figlio, nella scelta del percorso a loro più adeguato e nell’affrontare con maggiore serenità e competenza il trattamento medico e  l’eventuale esito qualunque esso sia.

Linee progettuali

Il Consiglio Superiore della Sanità, nelle sue linee guida pubblicate ad aprile 2008, si è espresso in merito alla necessità di offrire un adeguato supporto psicologico per tutte le coppie che si affidano alla medicina per risolvere i loro problemi di infertilità. La consulenza psicologica, da questo punto di vista, mira a porsi come uno strumento di supporto emozionale, di accompagnamento e di orientamento per tutti coloro che vivono un’esperienza di forte stress legato alla condizione di infertilità ed agli effetti che questa comporta, in termini di frustrazione del desiderio di poter avere un figlio, di pressione familiare e sociale, difficoltà ad adeguarsi alle procedure mediche impiegate e di far fronte ad eventuali insuccessi. Nello specifico, uno spazio di supporto psicologico per la coppia, già in una fase precedente l’inizio del trattamento, può essere funzionale a:
  • Poter parlare liberamente della delusione, del disagio e delle incertezze dovute ai tentativi naturali di concepimento falliti;
  • Ricevere informazioni e supporto in vista delle visite, degli esami e della comunicazione della diagnosi;
  • Maturare le scelte più appropriate per affrontare il problema nella maniera più realistica;
  • Discutere eventuali alternative alla maternità/paternità come, ad esempio, l’adozione, l’affidamento o la scelta di una vita senza figli nella quale dedicarsi ad altri progetti.

Nel caso la coppia decida di affidarsi alle tecniche di riproduzione assistita la consulenza psicologica si pone come utile integrazione alle terapie mediche, rappresentando un momento essenziale per:
·         Accettare la situazione presente ed accogliere/riconoscere il problema di infertilità offrendo alla coppia supporto emotivo rispetto ai vissuti di sofferenza, angoscia, rabbia, senso di colpa e sfiducia nelle proprie possibilità;
·         Affrontare il trattamento medico in maniera realistica, informata e consapevole dei tempi, delle risorse necessarie e dei possibili insuccessi;
·         Riattivare risorse individuali e di coppia adeguate ad affrontare la situazione (decision making) e sviluppare strategie di sostegno e gestione (coping) dello stress più efficaci;
·         Favorire comunicazioni più funzionali fra i partner preservando la qualità della relazione coniugale ed elaborando possibili credenze e pensieri disfunzionali della coppia rispetto al concepimento;
·         Affrontare i frequenti insuccessi del trattamento, dovuti alle normali difficoltà di impianto, facilitando l’elaborazione del dolore, rispetto al fallimento o alla perdita subita, e la scelta delle decisioni più adeguate da prendere;
·         Affrontare l’insorgere di eventuali problemi e conflitti della coppia relativi a temi specifici quali quelli sessuali ed interpersonali che possono incidere indirettamente sul buon esito del trattamento; 
·         Aiutare la coppia ad accettare la decisione di interrompere i trattamenti nel caso in cui le probabilità di ottenere l’evento sperato, anche a seguito di ripetuti insuccessi, siano ormai quasi nulle, favorendo l’elaborazione del lutto circa l’irrealizzabilità del desiderio di genitorialità ed orientando i partner verso nuovi progetti e investimenti emotivi.

L’esperienza di infertilità vissuta dalla coppia, inoltre, può influenzare in maniera significativa anche il modo in cui verrà vissuta una eventuale gravidanza esito della riproduzione assistita ed il successivo rapporto con il bambino/i così generati. Attraverso il supporto psicologico diventa essenziale in queste situazioni:
·         Contenere il frequente insorgere di emozioni persistenti di ansia e preoccupazione relative alla possibilità di eventuali complicazioni e rischi di aborto che possono rendere a volte drammatico l’intero periodo della gravidanza;
·         Facilitare l’adattamento della coppia precedentemente infertile alla nuova situazione e favorire progressivamente la transizione alla genitorialità;
·         Sostenere la coppia rispetto a problematiche specifiche come le frequenti gravidanze multiple, la riduzione dei feti, le difficoltà di gestione e i rischi per la stabilità nel caso di parti trigemini o quadrigemini ed, infine, le questioni relative alla fecondazione eterologa (vietata in Italia) e all’impatto che può avere sui coniugi la gestione del segreto, l’anonimato o l’ambivalenza che spesso si percepisce nei confronti del feto.

È a partire da queste tematiche che possiamo pensare ad un Servizio Psicologico specificamente rivolto alle esigenze di questi pazienti.

La proposta di un Servizio dedicato…

Nel nostro Paese, secondo i dati del Istituto Superiore di Sanità (Registro Nazionale Procreazione Medicalmente Assistita), sono presenti circa 350 Centri, fra pubblico, privato e convenzionato, che si occupano di tecniche di PMA in linea con le direttive della Legge 40/2004 e delle successive Sentenze della Corte Costituzionale (n. 151/2009) in materia di riproduzione assistita. La Regione Lazio attualmente non ha ancora emanato le autorizzazioni dei Centri per l’applicazione di tecniche di PMA. Nelle strutture individuate è solitamente prevista la figura dello psicologo che, limitatamente alla durata ed alle esigenze del trattamento effettuato, offre informazioni e sostegno alle coppie che ne fanno esplicita richiesta. Coloro che si rivolgono a Centri al di fuori del territorio nazionale spesso non possono usufruire del supporto psicologico per ovvi problemi di lingua e di tempi a disposizione. Il presente progetto nasce pertanto dall’esigenza di organizzare un Servizio Psicologico stabile nel territorio romano e della Regione Lazio, dedicato ai problemi di infertilità ed in grado di erogare le proprie prestazioni non solo all’utenza che si appresta ad effettuare un trattamento di PMA, in Italia o all’estero, ma più in generale a tutte le coppie che con le più svariate necessità vivono problematiche legate alla difficoltà di costruire la propria genitorialità. Il nostro Servizio Psicologico si pone dunque, come obiettivo primario quello di svolgere in maniera altamente qualificata funzioni informative, preventive e di orientamento/supporto emotivo alla realizzazione del percorso di genitorialità, proponendo prezzi moderati (35 euro a colloquio) e massima flessibilità nel venire incontro alle esigenze delle persone interessate.Per maggiori informazioni è possibile contattare i numeri telefonici: 06 7014826 o  347 9090279 dal lnedi a venerdi   

























martedì 27 settembre 2011

L'INTERVENTO PSICOLOGICO NELLE ORGANIZZAZIONI



 CARLO FODDIS (2011) "LA CONSULENZA ORGANIZZATIVA. Modelli di intervento psicosociale nelle organizzazioni" ROMA: ARMANDO EDITORE, pg. 160, 14,00 euro



Il testo affronta il tema della consulenza organizzativa, con una particolare attenzione rivolta agli aspetti teorici, ai modelli ed agli strumenti operativi che fondano il processo metodologico d’intervento di un professionista esterno entro i più svariati sistemi organizzativi. Il libro, dunque, è rivolto primariamente a psicologi ma anche ad altri professionisti che lavorano con le aziende proponendo progetti di innovazione organizzativa, di sviluppo dei sistemi di convivenza interni e dei rapporti produttivi fra l’azienda ed il proprio mercato. L’ipotesi che guida l’organizzazione dell’opera è quella secondo cui la variabilità delle domande e dei contesti produttivi di intervento richiede al consulente lo sviluppo di specifiche competenze organizzative oltre che tecniche e metodologiche. Attraverso i 5 capitoli che compongono il libro si sviluppa, pertanto, un preciso percorso metodologico e narrativo che conduce il lettore ad approfondire la conoscenza del funzionamento produttivo del sistema aziendale cliente (Cap. 1), capire come sviluppare partecipazione e committenza nelle relazioni con il management aziendale e con i gruppi di lavoro presenti (Cap. 2, 3), elaborare e definire metodologicamente obiettivi e progetti realistici d’intervento (Cap. 4) ed, infine, orientare la propria prassi professionale alla soddisfazione del cliente ed alla creazione di una catena del valore nel rapporto fra l’azienda ed il proprio mercato di riferimento (Cap. 5). In questo senso, il libro si propone come una sorta di “cassetta degli attrezzi” utile al consulente per orientarsi, pensare e costruire l’intervento entro i più svariati contesti organizzativi entro i quali è chiamato ad operare. In ciascuno dei capitoli proposti vengono presentati specifici strumenti di lavoro ed aree di approfondimento utili al professionista nella gestione efficace del proprio intervento.




Indice:

Introduzione                                                                                                                                                  5

Capitolo 1: “CONOSCERE IL CONTESTO D’INTERVENTO: LA MODELLIZZAZZIONE DEI PROCESSI ORGANIZZATIVI”

1.       Appunti di viaggio: attori, obiettivi, scenari                                                                              
2.      La gestione aziendale per processi                                                                                        
2.1  Cos’è un processo organizzativo                                                                                            
2.2  Mappare i processi aziendali                                                                                                    
3.      Il linguaggio di modellizzazione aziendale IDEF 0                                                               
3.1 Sintassi e semantica del linguaggio IDEF 0                                                                              
4.   Ricomporre il nesso fra azione e organizzazione                                                                   


Capitolo 2: “LA CONVIVENZA PRODUTTIVA: PARTECIPARE E GESTIRE GRUPPI DI LAVORO”

1.       La costruzione “emozionata” della realtà organizzativa                                                     
            2.   I gruppi di lavoro: uno sguardo alla letteratura                                                                     
3.       Gruppo di lavoro e processo produttivo                                                                                 
4.       La dimensione organizzativa del gruppo                                                                               
4.1  Il gruppo nei suoi aspetti costitutivi                                                                                      
      4.2 Confrontarsi con la realizzazione del prodotto                                                                     
      4.3 La gestione della convivenza produttiva                                                                               
5.      Un modello di lettura dell’operatività di gruppo                                                                   
6.   La dinamica istituzionale del gruppo                                                                                     


Capitolo 3°: “COSTRUIRE COMMITTENZA: DALLA DIAGNOSI ORGANIZZATIVA ALLA CONDIVISIONE DEL PROGETTO DI  SVILUPPO”

1.       L’intervento consulenziale nei sistemi sociali complessi                                                    
2.      Modelli di consulenza                                                                                                             
3.      Il setting della consulenza                                                                                                      
4.      La domanda di intervento                                                                                                       
5.      Strumenti della consulenza                                                                                                    
      5.1  Il brainstorming                                                                                                                   
5.2   Diagramma a lisca di pesce di Ishikawa                                                                              
5.3   Diagramma di Pareto                                                                                                          
5.4   Il Problem Solving                                                                                                               
5.5   L’Analisi dei casi                                                                                                                 
6.   Individuare e definire i livelli di intervento                                                                            

Capitolo 4°: “ELEMENTI DI PROJECT MANAGEMENT

1.       Le dimensioni del progetto                                                                                                     
2.      Il Project Management                                                                                                                       83
3.      Il ciclo di vita di un progetto                                                                                                   
4.      Definire gli obiettivi (Plan)                                                                                                     
4.1 Il Piano Generale del Progetto                                                                                            
4.2 La dimensione temporale (Time plan)                                                                                               92
4.3 Il piano finanziario                                                                                                               
5.      Fattibilità del progetto e Risk Management                                                                                    95
6.      DO” (realizzazione)                                                                                                               
7.      Check” (verifica)                                                                                                                   
8.      “Act” (consolidamento)                                                                                                        


Capitolo 5°: “VERSO UNA CULTURA ORGANIZZATIVA ORIENTATA AL CLIENTE”

1.       Consulenza e customer satisfaction                                                                                   
2.      Il cliente come partner aziendale                                                                                       
3.      La metodologia CRM                                                                                                           
     3.1 Come funziona un sistema CRM                                                                                       
4.   Progettare una strategia CRM                                                                                                        111
5.   Immagine, comunicazione e posizionamento competitivo dell’azienda                        

Conclusioni                                                                                                                                  

Indice approfondimenti                                                                                                            

Bibliografia                                                                                                                                  







IL TESTO PUç ESSERE ACQUISTATO IN QUALSIASI LIBRERIA UNIVERSITARIA O MANDANDO UNA MAIL ALL'INDIRIZZO carlofoddis@prospettivepsicosociali.org PER POTER GODERE DELLO SCONTO DEL 20%.

venerdì 23 settembre 2011

ANNUNCIO DI LAVORO

Data di pubblicazione: 23/09/2011
Scadenza: 10/10/2011

Lo Spazio Be.Bi “Noi ci divertiamo” convenzionato con il Comune di Roma ricerca n°1 nuova educatrice con le seguenti caratteristiche:

-         TITOLO DI STUDIO: laurea V.O. in “Psicologia dello sviluppo e dell’educazione”, laurea magistrale in “Psicologia dello sviluppo, dell’educazione e del benessere”, laurea specialistica in “Psicologia del benessere nel corso di vita”, laurea specialistica in “Intervento  psicologico nei contesti dello sviluppo e dell’educazione, laurea in Pedagogia o Scienze dell’Educazione, laurea in Scienze della Formazione Primaria, diploma del corso di laurea triennale per educatore nelle comunità infantili, diploma di scuola magistrale, diploma di assistente alla comunità d’infanzia, diploma di maturità magistrale o abilitazione magistrale;
-         ESPERIENZA PROFESSIONALE: almeno due anni maturati in strutture educative per bambini dai 0 ai 3 anni (asilo nido, spazio Be.Bi, ludoteca, ecc.).

Nel curriculum si dovranno indicare oltre ai titoli di studio posseduti, le esperienze lavorative avute nel settore infanzia (inserendo i riferimenti delle strutture educative in cui si è lavorato) e le specifiche competenze possedute (Corsi, abilità specifiche, interessi).

Disponibilità richiesta: 25 ore settimanali (5 ore giornaliere).

Si prega di astenersi dal mandare il curriculum vitae se non in possesso delle caratteristiche sopra citate, saranno contattati solo i candidati idonei per il colloquio di selezione.

Inviare il curriculum vitae a: consulenza@prospettivepsicosociali.org

martedì 20 settembre 2011

I GIOCHI DI RUOLO


“La missione spaziale”

Durata: 30 minuti per lo svolgimento della simulata (5 min. per la lettura delle istruzioni, 5 min. per l’attribuzione dei ruoli, 20 min. per lo svolgimento dell’esercitazione) più il tempo di discussione in gruppo sul’esperienza.

Svolgimento:

1)      Il conduttore spiega brevemente al gruppo obbiettivi e modalità della simulata;
2)       Vengono individuati 5 partecipanti, gli altri presenti avranno il ruolo di osservatori;
3)      Si consegna ai partecipanti copia del “foglio di lavoro” e vengono loro attribuiti i vari ruoli dell’esercizio;
4)      I 5 partecipanti devono prendere una decisione in relazione al compito loro proposto nel “foglio di lavoro”;
5)      Gli osservatori potranno esprimere le loro considerazioni solo al termine della simulazione, durante la discussione finale in plenaria;
6)      Il conduttore rimarca i tempi e, durante lo svolgimento della simulazione cercherà di avere un ruolo da osservatore, interrompendo il meno possibile l’attività decisionale del gruppo;
7)      Al termine della simulazione il conduttore apre una discussione in plenaria coinvolgendo partecipanti ed osservatori in un’analisi dell’esperienza.

Il “foglio di lavoro”:

Una navetta inviata in missione per 5 mesi, al momento del rientro nell’atmosfera terrestre presenta un guasto ai razzi propulsivi. Continua dunque ad orbitare intorno alla terra senza speranza di rientro. Il tempo per inviare il soccorso è lungo e la scorta di ossigeno della navetta orbitante è limitata ed insufficiente per tutti. Da terra viene comunicato ai membri della missione che il rapporto tempo/ossigeno è sufficiente a salvare la vita solo di 2, forse 3 membri dell’equipaggio prima dell’arrivo della navetta-soccorso. Entro 20 min. bisogna prendere una decisione su cosa fare, le alternative sono:
-         morire tutti;
-         scegliere fra i membri dell’equipaggio i due che dovranno sacrificarsi immediatamente ed il terzo che dovrà seguirli nel caso i soccorsi tardino ad arrivare.
L’equipaggio è composto da:
1)     Stuart, 45 anni, ingegnere spaziale, sposato e con un figlio di 15 anni, orientamento politico ultra-conservatore, religione cattolica;
2)     Joshua, 30 anni, ebreo, scapolo con due genitori anziani a carico, orientamento politico radicale, chimico;
3)     Pat, 40 anni, razza nera, coniugato con moglie portatrice di handicap, astronomo ed eccezionale musicista;
4)     Monica, 30 anni, coniugata senza figli, bellissima, biochimica e psicologa, esperta in yoga;
5)     Yol, 25 anni, indiano, medico ed esperto in comunicazioni, vive con tre fratellini di 7, 9 e 14 anni.
 
Tratto da: Sberna M. (1989), “Giochi psicopedagogici 3”. Milano: Clup Ed..

mercoledì 14 settembre 2011

La consulenza organizzativa. Contesti, modelli e strumenti di intervento

Data: 7 Novembre 2011
Rilascio di Attestato di Partecipazione
Numero max. partecipanti: 14
Quota di partecipazione: 190€ (tutti i prezzi sono iva inclusa).



PRESENTAZIONE torna all'indice
 
Con il termine di consulenza organizzativa si fa, generalmente, riferimento ad un insieme di modelli, azioni metodologiche e strumenti che organizzano l’intervento del consulente psicologo entro le più disparate realtà produttive. Gli obiettivi che sostanziano tale rapporto professionale sono, principalmente, il promuovere conoscenza sui problemi che hanno motivato la domanda d'intervento rivolta al consulente, affrontare particolari fasi di transizione dell'azienda nel rapporto con il mercato e migliorarne l'efficienza dei propri processi produttivi, facilitare lo sviluppo dell'organizzazione, della sua immagine e della soddisfazione di clienti e personale interno.
A livello didattico, l’organizzazione del corso riflette, pertanto, la necessità di chiarire i passi metodologici fondanti il processo di consulenza e di delineare utili strumenti e risorse trasversali, che consentano ai partecipanti di erogare la propria azione professionale entro i vari contesti d’intervento, secondo standard di qualità e di soddisfazione del proprio cliente.
Il percorso formativo proposto, in particolare, si articola a partire dalla conoscenza delle dimensioni funzionali ed organizzative dei contesti produttivi, per soffermarsi sulla comprensione delle dinamiche fondanti i gruppi di lavoro e sulla costruzione del rapporto consulenziale con la committenza e le parti interessate, per arrivare infine, alla pianificazione/realizzazione dell’intervento e ad una verifica realistica dei risultati raggiunti e della soddisfazione dei vari interlocutori aziendali coinvolti
 
OBIETTIVI FORMATIVI torna all'indice
 
In particolare il corso persegue i seguenti obiettivi didattici:
Presentare una panoramica articolata dei modelli e degli strumenti operativi comunemente utilizzati nella consulenza entro sistemi produttivi di vario tipo;
Fornire precise indicazioni metodologiche sull’avvio, l’organizzazione e la gestione delle varie fasi del processo di consulenza secondo un modello di intervento di tipo psicosociale;
Affinare nei partecipanti le capacità di gestione efficace dei gruppi di lavoro mediante specifiche esercitazioni di tipo esperienziale;
Sviluppare una prassi d’intervento orientata alla customer satisfaction nel rapporto fra consulente ed azienda e fra questa ed i propri clienti
 
DESTINATARI torna all'indice
 
Il corso è rivolto principalmente a professionisti, a neo-laureati e a studenti (laurea specialistica) delle Scienze Psicologiche e Sociali motivati ad acquisire o approfondire specifiche competenze teoriche e metodologiche nel campo della realizzazione di interventi di consulenza organizzativa entro i più disparati sistemi produttivi.
 
 
TUTOR torna all'indice
 
Dr. Carlo Foddis: Psicologo, Specialista in Psicologia Clinica, Psicoterapeuta, Esperto Sistemi di Gestione per la Qualità (Norme ISO 9000), vive a Roma dove svolge da diversi anni l’attività professionale coordinando il gruppo di lavoro “Prospettive Psicosociali” (www.prospettivepsicosociali.org), sia in area clinica, sia nella consulenza organizzativa rivolta ad aziende di servizi di vario tipo, proponendo un modello di intervento psicosociale. Collabora con Obiettivo Psicologia dal 2007 come tutor on-line avanzato del corso e-learning sulla “Progettazione di interventi in ambito organizzativo e sociale”
 
METODOLOGIA DIDATTICA torna all'indice
 
Il corso viene erogato secondo una modalità di comunicazione asincrona, che non prevede la partecipazione simultanea dei partecipanti, caratteristica che lo rende ben gestibile in qualsiasi orario della giornata, anche per chi lavora e ha poco tempo disponibile.
L’approccio utilizzato è basato sull’apprendimento collaborativo e prevede la partecipazione attiva di ciascun partecipante alle discussioni didattiche e il continuo confronto con gli altri colleghi.
In particolare é previsto l’utilizzo di:
  • Sessioni di studio individuale con il supporto di materiali didattici appositamente realizzati
  • Sessioni dedicate alla condivisione di informazioni attraverso il forum online
  • Esercitazioni ed analisi di case studies
 
MODALITA DI PARTECIPAZIONE torna all'indice
 
Per poter fruire del corso, bisogna avere a disposizione un PC con connessione ad Internet (non è necessario l’ADSL).
Il primo giorno di corso, viene inviata a tutti gli iscritti un’ e-mail contenente il link all’aula virtuale di Obiettivo Psicologia, una semplice procedura di registrazione all’aula e una password per l’accesso.
Nell’aula virtuale vi sono le dispense didattiche, il forum di discussione moderato dal Tutor e le esercitazioni da svolgere
 
DATE E ORARI torna all'indice
 
Il corso inizia il 7 Novembre 2011 ed è strutturato in due moduli principali, il primo della durata di 3 settimane, intervallato da una settimana di pausa e seguito dal secondo modulo di due settimane.
Durante le 5 settimane di corso ciascun partecipante potrà accedere all’aula virtuale in qualsiasi momento, 24 ore su 24, per leggere e rispondere alle discussioni, fare domande al Tutor, scaricare i materiali didattici e partecipare alle attività proposte.
I partecipanti potranno di conseguenza adattare il percorso ai propri tempi e spazi, in maniera estremamente e senza orari rigidi. Il Tutor interviene nei forum di discussione tutti i giorni eccetto i sabati e le domeniche.
 
CONTENUTI torna all'indice
 
Il corso presenta una struttura composta da 2 moduli principali, ciascuno dei quali composto, a sua volta, da differenti unità didattico-esperienziali. Tale organizzazione consente di  integrare, entro la medesima cornice tecnico-concettuale, differenti argomenti, saperi, punti di vista e strumenti di intervento nelle organizzazioni. L’ordine di presentazione delle varie unità didattiche delinea, nel complesso, un percorso metodologico ben preciso:
Il 1° Modulo propone le seguenti unità didattiche:
Individuare e rappresentare i processi organizzativi”, ha come obiettivo quello di introdurre i partecipanti ad una visione del funzionamento organizzativo di tipo “process oriented”. L’approccio per processi, largamente utilizzato anche nell’ambito dei sistemi di gestione per la qualità e delle relative norme ISO, pone sostanzialmente l’accento sull’identificazione ed analisi dei processi e delle interazioni fra processi nella realizzazione del prodotto da parte di un’azienda. Questa prima unità si completa con la proposta di una metodologia utile a rappresentare graficamente i processi aziendali, il linguaggio di modellizzazione IDEF 0, con le sue regole e campi di applicazione;
Organizzare e gestire gruppi di lavoro”, intende fornire ai partecipanti specifiche competenze di gestione dei gruppi con i quali, come consulenti, si troveranno a lavorare in qualsiasi contesto d’intervento organizzativo. Questa parte del corso sarà, dunque, focalizzata sui principi di funzionamento dei gruppi in ambito organizzativo e sulle tecniche per migliorarne l’efficienza, la partecipazione e la produttività dei membri;
Costruire committenza: dalla diagnosi organizzativa alla condivisione del progetto di sviluppo”, affronta vari aspetti di teoria della tecnica relativi al rapporto fra il consulente ed i propri clienti. Gli elementi di maggior rilievo riguardano, in particolare, la definizione del setting e la conduzione di colloqui e riunioni di consulenza, la capacità di leggere le dinamiche relazionali ed il funzionamento del contesto culturale nel quale lo psicologo si trova ad intervenire ed, infine, l’utilizzo di varie tecniche di indagine e rilevazione dei fattori critici (pensiero sistemico, problem solving, diagrammi causa-effetto, ecc.) utili per coinvolgere i partecipanti nella ricerca dei problemi e nella definizione di possibili soluzioni.
Il 2° Modulo è composto invece dalle seguenti unità didattiche:
Elementi di Project Management”, introduce i principi di base dell’approccio alla gestione e realizzazione di programmi e progetti di intervento fondati sulla ripartizione ed ottimizzazione delle responsabilità, dei compiti e delle risorse. Ci si sofferma, in particolare, sul ciclo di vita di un progetto nelle sue fasi di Pianificazione, Realizzazione, Verifica e Consolidamento, cercando di fornire strumenti concettuali e tecniche utili a migliorare l’efficacia di questa parte del processo consulenziale;
La Customer Satisfaction” intende fornire ai partecipanti strumenti metodologici utili ad individuare, comprendere e soddisfare aspettative ed esigenze dei clienti sia interni all’azienda che, ovviamente, esterni. Nelle organizzazioni moderne la customer satisfaction rappresenta un fattore cruciale nella conquista di un  vantaggio competitivo sulla concorrenza, oltre che uno stimolo costante per migliorare l’efficienza dei processi di funzionamento interni. Conoscere i principi della customer satisfaction, pertanto, consente allo psicologo di pensare sempre l’azienda cliente entro un’ottica di mercato orientata allo sviluppo dei propri processi produttivi secondo standard di qualità. Verrà approfondito con particolare attenzione il CRM (Customer Relationship Management), nei suoi approcci e metodologie principali tese a fidelizzare e centralizzare il cliente.
Al termine di ciascuna unita didattica è prevista un’esercitazione pratico-esperenziale inerente gli specifici contenuti trattati nel corso.
 
ATTESTATO torna all'indice
 
Al termine del percorso verrà inviato l’Attestato di Partecipazione, tramite posta prioritaria, ai partecipanti che avranno svolto e consegnato le esercitazioni previste dal corso entro i tempi di consegna indicati.
 
ISCRIZIONE E AGEVOLAZIONI torna all'indice
 
Il corso è a numero chiuso per un massimo di 14 partecipanti.
La quota di iscrizione per l’intero corso è di 190,00€.
Gli abbonati a Liberamente usufruiranno della quota ridotta di 175.00 euro (tutti i prezzi sono Iva inclusa).
La quota di iscrizione comprende le dispense didattiche e le esercitazioni, con feedback del tutor.
Il pagamento può essere effettuato con bonifico bancario o conto corrente postale, in base ai dati indicati sul modulo d’iscrizione.
E’ possibile richiedere il modulo di iscrizione in due modi:
  • Inviando una mail all’indirizzo learncomm.fol@opsonline.it, specificando il titolo del corso ed allegando il  proprio curriculum vitae
  • Compilando il form online di richiesta modulo
Per perfezionare la propria iscrizione ad un corso è necessario compilare il modulo con i propri dati, firmarlo ed inviarlo assieme alla copia del versamento effettuato ai recapiti riportati sul modulo stesso.
 
CONTATTI torna all'indice
 
Per ogni informazione aggiuntiva potrai contattare la nostra Segreteria dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 17.00 ai seguenti recapiti: