sabato 21 gennaio 2012

“Insieme nell’attesa” SERVIZIO PSICOLOGICO DI CONSULENZA E SUPPORTO ALL’INFERTILITA’ DI COPPIA E AI PERCORSI DI REALIZZAZIONE DELLA GENITORIALITA’

Una breve panoramica

L’infertilità viene generalmente definita come l’incapacità di ottenere una gravidanza dopo un periodo di almeno 12 mesi nei quali la coppia ha avuto rapporti sessuali frequenti e non protetti. Si stima infatti che dopo un anno di rapporti frequenti e non protetti una gravidanza si verifichi in circa  l’84% dei casi, percentuale che arriva fino al 93% dopo tre anni. Sebbene i termini di “infertilità” e “sterilità” siano spesso utilizzati come sinonimi, il primo più precisamente indica l’incapacità di una donna a portare a termine una gravidanza mentre il secondo riguarda una condizione fisica permanente, sia maschile che femminile, che rende impossibile il concepimento di un bambino. Secondo i dati forniti da Ministero della Salute in Italia circa il 30% delle coppie, ovvero una su quattro, ha problemi di infertilità, in linea con gli altri Paesi industrializzati. Questo dato, se rapportato al numero dei nuovi matrimoni che avvengono ogni anno in Italia indica come almeno 100000 nuove coppie presentano difficoltà riproduttive legate a svariate cause. L’acutizzarsi del fenomeno negli ultimi 10 -15 anni è da attribuirsi a differenti ragioni fra le quali, in particolare, i cambiamenti culturali che hanno portato le donne a ricercare una gravidanza in età sempre più avanzata (oltre i 35 anni), il diffondersi di malattie a trasmissione sessuale in grado di incidere negativamente sulle capacità riproduttive della coppia, l’inquinamento ambientale e gli stili di vita meno salutari.
Generalmente la coppia, dopo numerosi tentativi naturali non andati a buon fine, comincia ad interrogarsi sui motivi del mancato concepimento attivando l’iter medico degli esami e delle consultazioni specialistiche. In questo scenario, la scoperta di non potere concepire un figlio naturalmente porta la coppia a confrontarsi con la necessità di operare delle scelte importanti che riguardano, nello specifico, l’affidarsi alle tecniche di procreazione medicalmente assistita (PMA), l’accedere ai programmi di adozione o rinunciare al desiderio di diventare genitori. Prim’ancora, tuttavia, la coppia si trova dolorosamente a confrontarsi con il fatto che l’infertilità rappresenta una variabile imprevista, nel senso che ciascuno di noi immagina di poter avere un bambino nel momento in cui lo desidera ma questo non sempre è possibile.

Verso un approccio integrato medico-psicologico alla lettura del problema…

L’infertilità può essere intesa come una fra le peggiori “crisi del progetto di vita” che investe, su differenti piani esistenziali, sia l’individuo che la coppia determinando profondi vissuti di stress, sofferenza, frustrazione, incertezza, senso di inadeguatezza e disagio personale e sociale, tanto più accesi nei casi in cui il “diventare genitori” rappresenta il progetto fondante lo stare insieme della coppia. In questo senso, la diagnosi di infertilità suscita sempre una forte reazione di shock e di sorpresa, fino al rifiuto, comportando livelli significativi di ansia, delusione, vergogna e tendenza all’isolamento. La donna solitamente tende a percepirsi come inutile e “difettosa”, avverte sentimenti di rabbia, perdita dell’autostima, depressione e sensi di colpa mentre la reazione dell’uomo è generalmente più silenziosa ma altrettanto dolorosa, legata a vissuti di impotenza, angoscia e vergogna spesso acuiti dall’incapacità di condividere ed elaborare tali emozioni. A livello di coppia, la diagnosi di infertilità può mettere a dura prova gli equilibri e la stabilità del legame, il partner portatore del problema può spesso sentirsi responsabile ed in colpa nei confronti del coniuge fertile il quale, a sua volta, può avvertire rabbia e conflittualità, più o meno latenti, verso l’altro che impedisce la realizzazione del desiderio di genitorialità. Le conseguenze emotive dell’infertilità possono riguardare anche il rapporto della coppia con le rispettive famiglie d’origine alle quali è negata la possibilità di accedere ad altri ruoli (da genitori a nonni, da fratelli a zii).
Affidarsi alla medicina ed alle più recenti tecniche di riproduzione assistita significa sicuramente aumentare in maniera rilevante la possibilità di diventare genitori anche se espone la coppia ad un percorso faticoso, spesso molto lungo, sicuramente costoso e, a volte doloroso, quando i ripetuti tentativi non vanno a buon fine. Malgrado le aspettative generalmente ottimistiche di queste coppie nei confronti della medicina, infatti, non sempre le tecniche di riproduzione assistita riescono a risolvere il problema, ma soprattutto non è detto che ci riescano al primo tentativo. L’ansia per l’attesa dell’esito del trattamento e lo sconforto e la delusione connaturate ad ogni fallimento rappresentano reazioni usuali in questo tipo di percorsi. D’altra parte anche un eventuale successo, visto l’investimento in termini di tempo, risorse ed energie, viene generalmente vissuto dalla coppia con uno stato d’ansia e di ipervigilanza molto elevato, nell’idea che il bambino sia più prezioso e vulnerabile.
In questo scenario la consulenza psicologica diventa un ottimo strumento per accompagnare le coppie che vivono l’esperienza di non riuscire a concepire un figlio, nella scelta del percorso a loro più adeguato e nell’affrontare con maggiore serenità e competenza il trattamento medico e  l’eventuale esito qualunque esso sia.

Linee progettuali

Il Consiglio Superiore della Sanità, nelle sue linee guida pubblicate ad aprile 2008, si è espresso in merito alla necessità di offrire un adeguato supporto psicologico per tutte le coppie che si affidano alla medicina per risolvere i loro problemi di infertilità. La consulenza psicologica, da questo punto di vista, mira a porsi come uno strumento di supporto emozionale, di accompagnamento e di orientamento per tutti coloro che vivono un’esperienza di forte stress legato alla condizione di infertilità ed agli effetti che questa comporta, in termini di frustrazione del desiderio di poter avere un figlio, di pressione familiare e sociale, difficoltà ad adeguarsi alle procedure mediche impiegate e di far fronte ad eventuali insuccessi. Nello specifico, uno spazio di supporto psicologico per la coppia, già in una fase precedente l’inizio del trattamento, può essere funzionale a:
  • Poter parlare liberamente della delusione, del disagio e delle incertezze dovute ai tentativi naturali di concepimento falliti;
  • Ricevere informazioni e supporto in vista delle visite, degli esami e della comunicazione della diagnosi;
  • Maturare le scelte più appropriate per affrontare il problema nella maniera più realistica;
  • Discutere eventuali alternative alla maternità/paternità come, ad esempio, l’adozione, l’affidamento o la scelta di una vita senza figli nella quale dedicarsi ad altri progetti.

Nel caso la coppia decida di affidarsi alle tecniche di riproduzione assistita la consulenza psicologica si pone come utile integrazione alle terapie mediche, rappresentando un momento essenziale per:
·         Accettare la situazione presente ed accogliere/riconoscere il problema di infertilità offrendo alla coppia supporto emotivo rispetto ai vissuti di sofferenza, angoscia, rabbia, senso di colpa e sfiducia nelle proprie possibilità;
·         Affrontare il trattamento medico in maniera realistica, informata e consapevole dei tempi, delle risorse necessarie e dei possibili insuccessi;
·         Riattivare risorse individuali e di coppia adeguate ad affrontare la situazione (decision making) e sviluppare strategie di sostegno e gestione (coping) dello stress più efficaci;
·         Favorire comunicazioni più funzionali fra i partner preservando la qualità della relazione coniugale ed elaborando possibili credenze e pensieri disfunzionali della coppia rispetto al concepimento;
·         Affrontare i frequenti insuccessi del trattamento, dovuti alle normali difficoltà di impianto, facilitando l’elaborazione del dolore, rispetto al fallimento o alla perdita subita, e la scelta delle decisioni più adeguate da prendere;
·         Affrontare l’insorgere di eventuali problemi e conflitti della coppia relativi a temi specifici quali quelli sessuali ed interpersonali che possono incidere indirettamente sul buon esito del trattamento; 
·         Aiutare la coppia ad accettare la decisione di interrompere i trattamenti nel caso in cui le probabilità di ottenere l’evento sperato, anche a seguito di ripetuti insuccessi, siano ormai quasi nulle, favorendo l’elaborazione del lutto circa l’irrealizzabilità del desiderio di genitorialità ed orientando i partner verso nuovi progetti e investimenti emotivi.

L’esperienza di infertilità vissuta dalla coppia, inoltre, può influenzare in maniera significativa anche il modo in cui verrà vissuta una eventuale gravidanza esito della riproduzione assistita ed il successivo rapporto con il bambino/i così generati. Attraverso il supporto psicologico diventa essenziale in queste situazioni:
·         Contenere il frequente insorgere di emozioni persistenti di ansia e preoccupazione relative alla possibilità di eventuali complicazioni e rischi di aborto che possono rendere a volte drammatico l’intero periodo della gravidanza;
·         Facilitare l’adattamento della coppia precedentemente infertile alla nuova situazione e favorire progressivamente la transizione alla genitorialità;
·         Sostenere la coppia rispetto a problematiche specifiche come le frequenti gravidanze multiple, la riduzione dei feti, le difficoltà di gestione e i rischi per la stabilità nel caso di parti trigemini o quadrigemini ed, infine, le questioni relative alla fecondazione eterologa (vietata in Italia) e all’impatto che può avere sui coniugi la gestione del segreto, l’anonimato o l’ambivalenza che spesso si percepisce nei confronti del feto.

È a partire da queste tematiche che possiamo pensare ad un Servizio Psicologico specificamente rivolto alle esigenze di questi pazienti.

La proposta di un Servizio dedicato…

Nel nostro Paese, secondo i dati del Istituto Superiore di Sanità (Registro Nazionale Procreazione Medicalmente Assistita), sono presenti circa 350 Centri, fra pubblico, privato e convenzionato, che si occupano di tecniche di PMA in linea con le direttive della Legge 40/2004 e delle successive Sentenze della Corte Costituzionale (n. 151/2009) in materia di riproduzione assistita. La Regione Lazio attualmente non ha ancora emanato le autorizzazioni dei Centri per l’applicazione di tecniche di PMA. Nelle strutture individuate è solitamente prevista la figura dello psicologo che, limitatamente alla durata ed alle esigenze del trattamento effettuato, offre informazioni e sostegno alle coppie che ne fanno esplicita richiesta. Coloro che si rivolgono a Centri al di fuori del territorio nazionale spesso non possono usufruire del supporto psicologico per ovvi problemi di lingua e di tempi a disposizione. Il presente progetto nasce pertanto dall’esigenza di organizzare un Servizio Psicologico stabile nel territorio romano e della Regione Lazio, dedicato ai problemi di infertilità ed in grado di erogare le proprie prestazioni non solo all’utenza che si appresta ad effettuare un trattamento di PMA, in Italia o all’estero, ma più in generale a tutte le coppie che con le più svariate necessità vivono problematiche legate alla difficoltà di costruire la propria genitorialità. Il nostro Servizio Psicologico si pone dunque, come obiettivo primario quello di svolgere in maniera altamente qualificata funzioni informative, preventive e di orientamento/supporto emotivo alla realizzazione del percorso di genitorialità, proponendo prezzi moderati (35 euro a colloquio) e massima flessibilità nel venire incontro alle esigenze delle persone interessate.Per maggiori informazioni è possibile contattare i numeri telefonici: 06 7014826 o  347 9090279 dal lnedi a venerdi