venerdì 20 maggio 2011

L'ARRIVO DI UN FRATELLINO: TIMORI E CAPRICCI DEL PRIMOGENITO



Molti genitori si preoccupano delle possibili reazioni emotive e comportamentali del loro figlio alla nascita di un fratellino. Penelope Leach, in un suo libro sull’argomento (“Il bambino dalla nascita ai 6 anni”, Mondadori, 1998), scrive:

“Immaginate che vostro marito un giorno venga a casa proponendovi di accettare un’altra moglie proprio come voi, immaginatelo ora mentre usa quello stesso tipo di frasi che solitamente si usano per dire ad un bambino che sta arrivando un fratellino”.
"Avremo con noi un altro bambino, tesoro, perchè abbiamo pensato che per te sarebbe bello avere un fratellino o una sorellina con cui giocare. Non ti vorremmo meno bene per questo, ci ameremo tutti." potrebbe essere anche:" Avrò con noi una seconda moglie, tesoro, perchè abbiamo pensato che per te sarebbe bello avere un pò di compagnia e un aiuto in casa."
"Ti vogliamo così tanto bene che non possiamo più aspettare per avere un'altra meravigliosa bambina o bambino. Non ti vorremmo meno bene per questo, ci ameremo tutti". ..e se vostro marito vi dicesse:"Ti voglio così tanto bene che non posso più aspettare per avere un'altra meravigliosa moglie. Non ti vorrò meno bene per questo, ci ameremo tutti".
"Sarà il nostro bambino di noi tre e ci occuperemo tutti insieme di lui". .. E se vostro marito vi dicesse:"Sarà la moglie di noi due e ci occuperemo insieme di lei".
Vi sorprende ancora che il bambino sia geloso? Alcuni indizi e manifestazioni di gelosia possono essere:

1) trasgredire semplici regole precedentemente apprese;

2) mettere il broncio;

3) regredire in abilità precedentemente acquisite;

4) espressioni di ostilità, risentimento e rancore;

5) espressioni di rabbia, anche apparentemente immotivata;

6) mostrare eccessiva dipendenza nei confronti delle figure significative.



La gelosia si manifesta a causa di un’emozione di paura e insicurezza. Il bambino può temere di essere meno amato e meno considerato rispetto all’altro. Può sentirsi insicuro del suo rapporto con i genitori, in modo particolare con la mamma. Il bambino pensa “Se mi vuole così tanto bene, perché mai dovrebbe volere un altro bambino?”. E’ probabile che vostro figlio diventi “fastidioso” perché preoccupato che voi possiate non volergli più bene come prima. Quando il bambino è geloso, non riesce a controllare razionalmente il suo comportamento è, infatti, ancora troppo piccolo ed immaturo per gestire emozioni forti in maniera autonoma, ha bisogno dell’aiuto di un adulto.

Suggerimenti

E’ importante che siate voi a dire a vostro figlio che arriverà un fratellino, venirlo a sapere da qualche amico o dai nonni potrebbe ripercuotersi sulla fiducia che ha in voi.

Far immaginare il fratellino in arrivo come un compagno di giochi non è positivo, può essere molto deludente per lui rendersi conto che, in realtà, non fa altro che mangiare, dormire e piangere.

Programmate con anticipo eventuali cambiamenti da fare, come la cameretta in cui dorme il bambino o se l’arrivo del fratellino comporterà l’inizio dell’asilo nido. Far coincidere grandi cambiamenti con l’arrivo di un altro bambino non è una buona idea.

Spiegate chiaramente a vostro figlio che andrete all’ospedale per avere il bambino, che (il papà, i nonni,…) si occuperanno di lui, che lui starà bene e che starete bene anche voi, che potrà venire all’ospedale a trovarvi e che tornerete a casa dopo qualche giorno.

Se possibile, salutate il bambino prima di andare all’ospedale, ma se sta dormendo e non c’è la necessità di svegliarlo, lasciatelo dormire. In questo caso, lasciategli un biglietto che possa essergli letto quando si sveglierà, spiegando dove siete e quando potrà venirvi a trovare.

E’ molto importante per il bambino, specie se ancora piccolo, venire all’ospedale, in modo tale da avere un’immagine del posto in cui siete, anche se poi non vuole più andarsene o se si stufa dopo un quarto d’ora. Un modo per evitare strazianti saluti potrebbe essere quello di preparargli delle piccole sorprese o dei bigliettini, da aprire mentre torna a casa in macchina.

All’ospedale, non costringetelo subito a vedere il fratellino, lasciate che prima si senta a suo agio e abbia il tempo di dirvi come sta e che cosa gli è successo mentre non c’eravate. E’ molto più semplice per il bambino capire che vi è mancato molto se lo salutate a braccia aperte, piuttosto che mentre coccolate un altro bambino.

Al neonato arrivano generalmente molti regali, mentre ci si ricorda raramente del bambino più grande. Avere nel lettino un regalo da dargli, che possa simbolicamente essere da parte del neonato, favorirà l’instaurarsi di un rapporto positivo tra i due bambini. Ditegli che il suo fratellino sarà un buon compagno di giochi quando sarà un po’ più grande.

Cercate di fare in modo che non si verifichino situazioni in cui il papà, i nonni e altri colmano di attenzioni il bambino piccolo mettendo da parte l’altro. E’ meglio che amici e parenti vengano a festeggiare e coccolare il neonato in momenti in cui il bambino più grande è fuori con il papà o con la baby-sitter.
Rispondete in maniera chiara ed onesta alle domande del vostro bambino, evitando di riempire di inutili dettagli le cose che gli dite.

Coinvolgete il bambino ad occuparsi del fratellino solo se mostra interesse a farlo. Farlo stare su una montagna di cuscini e permettergli solo dopo di poter tenere in braccio il fratellino, gli farà perdere la voglia dopo pochi minuti. Per evitare che il bambino voglia prendere in braccio il fratellino da solo, quando non c’è nessuno nella stanza, è bene consentirgli di tenere liberamente il piccolo in presenza di qualcuno, evitando di dirgli “Non toccare il piccolo”.

Prima di sedervi a dare da mangiare al neonato, assicuratevi che vostro figlio più grande sia impegnato in qualche attività, tenete vicino a voi qualcosa da mangiare e da bere in caso ne avesse bisogno. Aspettare che la mamma si sia seduta, pronta ad occuparsi del piccolo, per poi dire di aver fame o sete, è uno dei tipici comportamenti di cui il bambino si serve per attirare l’attenzione.

Impegnatevi il più possibile perché il bambino senta di piacere al suo fratellino. Per esempio, se il piccolo sorride mentre il bambino è lì vicino, dite “Guarda Andrea che sorrisone ti sta facendo Anna!”. Sarà molto più facile per il bambino affezionarsi al suo fratellino, perché in questo modo sentirà di essere ricambiato.

Cercate di continuare a fare le stesse cose che facevate con lui prima dell’arrivo del secondo bambino. Quando non vi è possibile, non date sempre una giustificazione del perché non lo fate, questo potrebbe, infatti, favorire il risentimento del bambino. Ricordate che potete occuparvi di entrambi i bambini contemporaneamente, per esempio, dando da mangiare al piccolo e parlando con l’altro.

Il papà può avere un ruolo fondamentale nel far sentire il bambino importante ed amato, concedendogli privilegi speciali come, per esempio, un giro in macchina o in centro, o permettendogli di andare a letto un po’ più tardi del solito. Non ditegli che ora è diventato grande, potrebbe pensare che, se fosse più piccolo e bisognoso di attenzioni sarebbe meglio.

Non stupitevi se il bambino ha alcuni comportamenti tipici di quando era più piccolo, come ricominciare a succhiarsi il pollice, volere il biberon, parlare come un bimbo più piccolo o volersi mettere il pannolino. il fare pipì a letto, o la cacca addosso. Potrà anche avere sentimenti aggressivi sia a livello fisico, come il voler picchiare o allontanare il fratellino, sia a livello verbale con frasi tipo: "questo fratellino è brutto, mamma, portiamolo via e regaliamolo a qualcun altro".

Tutto questo è, infatti, normale, permettetegli di farlo senza dirgli che è ora che diventi grande. Tenerlo in braccio come un bimbo piccolo o cullarlo, sono comportamenti che lo rassicurano molto, inoltre, sapere che qualche volta gli è concesso “essere un bambino piccolo” favorirà il processo di crescita.

E’ positivo parlare con il bambino delle emozioni che prova, mostrando di capire sia le sue emozioni positive, sia quelle negative. Dirgli frasi del tipo: “Sì, capisco che è fastidioso dover aspettare”, o “Sei arrabbiato perché la mamma dedica molto tempo al tuo fratellino”, sono espressioni che gli fanno sentire di essere compreso da voi. Quando se ne renderà conto, smetterà di mettere in atto comportamenti finalizzati ad esprimere le sue emozioni negative, come possono essere rovesciare lo zucchero sul tappeto o l’acqua sul pavimento proprio mentre vi state occupando del neonato. Se da un lato è importante che voi riconosciate le sue emozioni, dall’altro potrebbe esserci la necessità che lui impari che non dovrà far male al fratellino. Ditegli chiaramente che, come mamma, il vostro compito è quello di proteggere i vostri bambini da chiunque voglia far loro male.




Anche attraverso il disegno molti bimbi riescono ad esprimere gli "attacchi" al fratellino magari disegnandolo distaccato dagli altri componenti del gruppo famigliare o persino, con la faccia piena di scarabocchi per manifestare la loro contrarietà e il fatto che sentono il fratellino "sbagliato". E' importante non reprimere troppo severamente le prime espressioni di gelosia, i bambini potrebbero imparare a mimetizzare i propri sentimenti per non essere esclusi dall'amore dei genitori. Alcuni bambini invece non riescono ad esprimere la propria aggressività, i "falsi passivi" potrebbero esplodere, in un secondo momento magari con maggiore vigore e questo è sicuramente più preoccupante. Alcuni bambini tendono a rivolgere contro se stessi l'aggressività: mal di pancia, incubi, nei casi più estremi possono anche disinteressarsi a tutto ciò che li circonda. A volte esprimono premure estreme verso il fratellino soffocandolo di baci, abbracci, fino a farlo addirittura piangere. anche in questi casi la loro aggressività si trasforma in meccanismi di difesa

Bisogna rimproverarlo se si comporta male? La gelosia è un sentimento naturale, spontaneo, non può essere categorizzato tra i comportamenti "sbagliati". Nessun sentimento è giusto o sbagliato. L'intensità delle reazioni di gelosia hanno a che fare con il carattere del bambino, con la sua capacità di sopportare la frustrazione e anche con il tipo di rapporto che si crea con i genitori. La gelosia, pur essendo una reazione naturale, potrebbe assumere sfumature tollerabili o spietate. Queste manifestazioni di aggressività del primogenito possono essere sanate con la tenerezza. Rassicurare il bimbo che i genitori continuano a nutrire amore per lui è un grande gesto d'amore.

Consigli per i genitori

Non fare l'errore di rimproverare e di punire un bimbo geloso, lasciare che i sentimenti anche aggressivi si manifestino. In seguito, tra fratelli, si dovrà vivere necessariamente quella giusta competizione, rivalità, se un fratello si siede in braccio alla mamma, l'altro le prende la mano, se l'uno si impossessa della bambola, l'altro si scaraventerà sul gioco del trenino. Le gare, le lotte sono

giochi abituali e per i genitori è facile ad un certo punto non farci più caso.

I genitori che hanno paura di non dare amore sufficiente o quelli che temono di fare delle differenze sono ancora legati a ciò che pensano di non aver ricevuto a sufficienza dai propri genitori oppure sono convinti che i figli contenti sono solo quelli che hanno avuto agevolazioni e vita facile. In realtà la serenità dei figli può dipendere molto dal fatto che si è insegnato loro che la vita è piena di imprevisti, di esperienze anche dolorose e il bisogno di crescere bene è la capacità di rialzarsi ogni volta si vive una esperienza difficile e sofferta. Il segreto è proprio aiutare il proprio figlio a guardare sempre in faccia la realtà e a imparare ad affrontarla e ad accettarla.

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