venerdì 20 maggio 2011

ORIENTAMENTO SCOLASTICO E PROFESSIONALE TRA PARI: LA PEER TUTORING

I dati divulgati dall’OCSE rilevano lo scollamento che nel nostro Paese esiste fra il mondo scolastico e quello lavorativo. Nell’incontro fra la domanda e l’offerta di lavoro non sembra esistere nel nostro Paese un efficace meccanismo che riesca a mediare in maniera funzionale il rapporto fra il mondo formativo ed il mondo produttivo. È importante mettere in evidenza come il ruolo e la funzione che la scuola potrebbe svolgere entro questa dinamica sociale è veramente significativo, in quanto il sistema scolastico si colloca nel punto di contatto fra il mondo giovanile ed i contesti produttivi.

Disorientamento…
L’orientamento può essere definito il modo, l’atto e l’effetto dell’orientare o dell’orientarsi.
“Orientare significa porre l’individuo in grado di prendere coscienza di sé e di progredire, con i suoi studi e la professione, in relazione alle mutevoli esigenze della vita, con il duplice scopo di contribuire al progresso della società e di raggiungere il pieno sviluppo della persona umana” (Unesco, 1970).
L’orientamento si propone il fine di aiutare il giovane ad assumere le responsabilità dei propri problemi, ad accettare l’incertezza, ad essere disponibile al cambiamento e ad intraprendere una determinata carriera. Attualmente si considera l’orientamento come attività basata sul coinvolgimento di tutte le risorse educative e sociali in grado di influire sulla scelta scolastica e professionale, e caratterizzata da un’attenzione particolare alla persona di cui si riconoscono l’individuo e la disposizione ad progettualità. L’orientamento può anche essere considerato secondo un’ottica di prevenzione reattiva intesa come attività che aiuta i soggetti ad individuare e a porre in atto modalità di azione (coping) che consentono di affrontare più adeguatamente la situazione critica. L’azione orientativa deve costituire un momento in cui è possibile:
-         fare il punto della situazione presente circa le conoscenze che l’individuo possiede,
-         centrare l’attenzione sul problema
Per l’orientamento al lavoro anche le capacità manageriali, il bisogno di indipendenza, il bisogno di stabilità e di sicurezza, l’intraprendenza e la creatività, la dedizione a una causa, la sfida ovvero il desiderio di conquistare qualcosa o qualcuno e lo stile di vita. L’educazione alla scelta, ha come obiettivo far sì che il ragazzo diventi protagonista del proprio progetto di vita, ponendo se stesso al centro del processo decisionale.

Obiettivi
L’obiettivo principale è quello di creare un contesto di lavoro in cui gli studenti possano farsi committenti del proprio progetto formativo e professionale, attraverso il riconoscimento e l’utilizzazione delle risorse e degli strumenti presenti sia nell’esperienza personale che nel contesto sociale e scolastico. Con il metodo della consulenza tra pari, i giovani vengono preparati a fornire aiuto e consulenza ad altri giovani simili a loro.
Si ipotizza che:
·        I pari godono con gli altri giovani di un tipo di credibilità maggiore rispetto agli adulti in quanto fanno parte di una classe culturale e di un età diversa;
·        che i messaggi siano maggiormente ascoltati se coloro che li diffondono vi si possano identificare e quindi nell’intervento in cui si utilizza la peer tutoring.

Gli obiettivi specifici sono:
·        Creare uno spazio di lavoro che permetta di analizzare le motivazioni e i processi di scelta che intervengono nelle fasi di transizione;
·        Favorire, nei ragazzi, un’affermazione di consapevolezza delle proprie potenzialità;
·        Favorire l’individuazione delle competenze e delle risorse personali dei partecipanti, sviluppando capacità organizzative e di auto-monitoraggio;
·        Sviluppare strategie di scelta che permettano, allo studente, un realistico confronto fra risorse e strumenti offerti dal contesto e aspirazioni e capacità personali, in grado di modulare l’orientarsi, nell’immediato e nel futuro;
·        Favorire la coesione all’interno del gruppo classe;
·        Migliorare la capacità di lavorare in gruppo;
·        Aumentare la capacità di ascolto, consulenza e problem-solving di gruppo.

Metodologia
Cos’è la peer-tutoring?
La peer- tutoring è una metodologia attraverso la quale l’orientamento avviene attraverso il gruppo dei pari.  Questa consente di acquisire informazioni e sviluppare strategie cognitive perfezionate tramite un processo di condivisione di pensieri, assunzioni di impegni reciproci e negoziazione di compromessi assumendo un atteggiamento di apertura nei confronti di nuove idee.
Utilizzando il gruppo come risorsa, i singoli partecipanti possono progettare e costruire strategie orientative nell’immediato e nel futuro. Il gruppo dei pari rappresenta, infatti, per l’adolescente uno spazio comunicativo privilegiato, un fattore fondamentale nella costruzione dell’identità in quanto consente di attivare un processo di confronto sociale, in cui i partecipanti possono costruire un progetto di crescita scolastica e professionale. A livello metodologico l’intervento si articola in alcune fasi essenziali: La considerazione preliminare dei fabbisogni dell’organizzazione scolastica rappresenta il presupposto per costruire un intervento rivolto ai ragazzi sull’analisi delle proprie risorse interne e  su del contesto in cui essi sono inseriti. I peer selezionati e adeguatamente formati andranno poi a svolgere la loro funzione di tutoring con i pari, sempre sotto l’attenta supervisione dei consulenti psicologi. Si svilupperà in questo modo un intervento “a cascata” nel quale tutta l’organizzazione scolastica, a vari livelli, potrà usufruire dei benefici del lavoro con un utilizzo di risorse prevalentemente interne ed una ovvia riduzione dei costi. Il consulente psicologo, d’altra parte, avrà prevalentemente funzioni di organizzazione, avvio e monitoraggio del lavoro dei peer nelle classi.

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